Le Uccelle
di Eugenio Allegri
Libero adattamento dell’opera Gli Uccelli di Aristofane del regista Eugenio Allegri, che mette in scena una satira irriverente rappresentata dai protagonisti con ironia e sarcasmo, che guarda alla nostra attualità attraverso lo sguardo esilarante della antica commedia greca, satirica e fantasiosa, cercando poi di riscrivere, con inevitabile umiltà, una corrispondente ilarità nell’oggi. Le Uccelle - scrive il regista - perché oggi a scappare dalle nostre città aride, incolori, luoghi di disperazione, sono o potrebbero essere le donne: potrebbero scappare dai bunga bunga, dallo stolkin, dalla mercificazione del loro corpo, dalle discriminazioni maschiliste... Tutte cose che dette così sembrano tragiche e pesanti, ma che per non risultare sterili si possono raccontare solo attraverso la satira irriverente e ingegnosa di chi sa la verità."
Quando Carla Manzon e Stefania Petrone mi hanno proposto di curare le scene e i costumi di questo spettacolo, mi hanno regalato l'opportunità di lavorare vicino a un grande Maestro. Ricordo con gioia ed emozione i primi momenti di confronto sul testo.
Abbiamo immaginato una scenografia dinamica, con tanti elementi animati dagli attori in scena. Scale azzurro e bianche in bambù, richiamavano architetture celesti. Una danza di ombrelli vestiti di stoffe e piumaggi faceva vivere gli stormi della città delle Uccelle. Un gioco di palloni e aquiloni, per abitavano il cielo dei satelliti.
È stato molto divertente realizzare i costumi, ispirandomi ai piumaggi degli uccelli. È stata la prima importante occasione in cui ho esplorato la maschera/copri-capo con i materiali tessili.