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di Marta Bevilacqua

"Tutti abbiamo una casa dentro di noi, intima, ed è per tutti in un posto diverso. Ognuno, come una forza magnetica, è attratto da un luogo suo, ha questo richiamo dentro e non sa neppure che cosa sia esattamente. Può coincidere con il luogo dove si nasce, ma non è detto, non sempre è così. Non per me. Ha a che fare anche con il morire, non solo con il vivere. E a volte ci perdiamo, spiaggiamo anche noi, persi, alla deriva, quando il campo magnetico è assente. In genere, in solitudine. Basta poco, per perderci, ma anche per ritrovarci. Gli uccelli, a differenza nostra, partono quando devono partire e tornano quando è il momento di tornare. Non si pongono domande gli uccelli. Se l’homing fosse solo il guardarsi intorno e il capire (o sapere) dove andare (o tornare) sarebbe tutto a posto. Il fatto è che partire ha anche dei risvolti a volte complicati, come la separazione, il lasciare gli affetti, l’andare verso l’ignoto e cose così. Più facili da affrontare quando si è giovani, più difficili con il passare del tempo. Il volo è faticoso…"

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